domenica 10 dicembre 2017

Delusione

Il vocabolo che mi risuona oggi è strettamente connesso con il tema della scorsa settimana e ne è una possibile conseguenza. Quante volte nella vita le nostre attese vengono deluse... quante volte sentiamo tradita la nostra fiducia, la nostra speranza.

Eppure, nel momento stesso in cui utilizziamo la parola delusione per esprimere questo tradimento e la disperazione e il vuoto che ne conseguono, in quel momento ci accorgiamo che la parola che ci risuona dentro è quella che ha generato il nostro sconforto attuale: illusione.

L'illusione è inganno, percezione distorta della realtà, menzogna. Amiamo credere vero ciò che desideriamo, ma è pur vero che ciò che non è reale non può avverarsi per definizione. Nella delusione ci inganniamo ancora una volta, come nell'illusione precedente.

Come salvaguardare attesa, speranza, fede e scongiurare inganno e illusione? Liberandoci da pregiudizi. Abbandonandoci ad un'attesa che è apertura all'altro, non applicazione all'altro dei nostri canoni. 

Non è possibile vita senza speranza e, come dice un amico, non si può eliminare l'alea. Sarebbe quindi saggio essere consapevoli dell'inganno al quale ci abbandoniamo, del sogno nel quale fluttuiamo sospesi, dell'aleatorietà di un risultato che può non corrispondere minimamente all'aspettativa iniziale. 

Senza illusione non vi è delusione. Questa semplice equazione ci dice perché non dobbiamo sentirci traditi se non da noi stessi. Non possiamo fare a meno di sperare, di credere, di amare, ma dobbiamo dare a questi sentimenti spessore e verità e non depotenziarli trasformandoli in inganno. Dobbiamo credere nel loro potenziale creativo. Una realtà immaginata è possibile solo se la si costruisce non certo se la si ritiene vera. 

Per la stessa ragione dobbiamo accogliere la delusione del fallimento, la fine del sogno sognato non con amarezza ma con vero dispiacere. Il dolore ci aiuta con la sua violenza a ritrovare la speranza; l'amarezza e la delusione ci rendono passivi spettatori della nostra vita, eternamente traditi dagli altri, vittime vere di noi stessi. 

Delusione è parola divisiva, serve per dire "tu mi hai tradito", dispiacere è parola costruttiva vuole esprimere la stessa pena senza disperdere fiducia e speranza. Riconoscendo le ragioni dell'altro.

Coltivare attesa e speranza ma non illusione. Affrancarsi dall'amarezza della delusione, dal gelido e mortale giudizio, dall'insidioso pregiudizio. Avere il coraggio per vivere i nostri sogni e la forza per affrontare le nostre sconfitte.

Sono stata delusa nella mia vita e, certamente, ho molto deluso. Forse proprio per questo conosco l'amarezza della delusione, il tradimento, la disillusione, la sconfitta. Una cosa l'ho imparata, sentirmi delusa non mi fa stare meglio, giudicare, assegnare responsabilità  ed emettere sentenze non mi aiuta a ricostruire la speranza.

Tuttavia voglio continuare a sperare, a credere e a vivere; chissà quante volte ancora mi dovrò ingannare, chissà se adesso riesco a non farmi illusioni, a dare voce e spazio al bene fuggendo i sogni.

So che riesco a dare fiducia a me stessa, al mio potere creativo, alla realtà che cerco di guardare con attenzione sperando e illudendomi di riuscire un giorno a vederla così com'è.

4 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie Daniela. E' bello poter condividere pensieri e domande.

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  2. Da quello che scrivi emergono un bel po' di termini: illusione, delusione, tradimento, speranza, aleatorietà.
    Quello che capisco da quello che scrivi è questo. L’illusione genera delusione (“Senza illusione non vi è delusione”) mentre di contro la speranza è un concetto forse più sfumato ma con una valenza genericamente non meno dolorosa, ma più positiva (“Coltivare attesa e speranza ma non illusione”).
    L’illusione è un sostituire la realtà con quello che si vorrebbe o si pensa debba essere la realtà (“L’illusione è inganno, percezione distorta della realtà, menzogna”). La delusione scaturisce dalla constatazione spesso dolorosa che questa sostituzione non funziona. Poi c'è il riferimento al fare per costruire la realtà che si vorrebbe. Ed è qui che abita la speranza. La speranza è più "sincera" e tiene in conto il possibile non realizzarsi di ciò che si vorrebbe, mi verrebbe da dire, con un gioco di parole, che la speranza “non si fa illusioni” e questo in qualche modo cambia il significato del dolore che deriva dal fallimento (Non possiamo fare a meno di sperare, di credere, di amare ….. Dobbiamo credere nel loro potenziale creativo”).

    Quindi illusione, come qualcosa che genera una realtà personale, ma non connessa con la realtà oggettiva (qualsiasi cosa sia la realtà oggettiva….). Tuttavia l’illusione che nel tuo scrivere è dipinta a tinte fosche, ha un suo fascino (…. sarà perché ha origine dalla parola latina gioco?). Mi riferisco alle illusioni che creiamo per noi stessi e non a quelle che ci sono “suggerite” da altri e per le quali il discorso è diverso.

    L'illusione ha una forza e un potere che poche cose hanno. Modifica la percezione del mondo che ci circonda. Lo riplasma a nostro uso e consumo. Pone una barriera tra noi e quello che non possiamo controllare, dandoci la fallace sicurezza che invece tutto vada come ci si aspetta debba andare. In sostanza funge da difesa (più o meno efficace, più o meno “malata”) tra noi e quello che altrimenti ci soverchierebbe. “Fallace” ….. pensandoci bene cosa sappiamo che non sia in qualche modo fallace?

    Si, tutto questo ha un prezzo. Se l'illusione crolla è dolore e delusione. Ma l’illusione offre anche una scappatoia: si può negare la realtà è chiudersi nella propria illusione. In questo senso l’illusione ha paradossalmente un grado di “realismo” maggiore della realtà stessa! Questo la rende poderosa e … pericolosa!

    E la speranza? Mentre l‘illusione per non morire si chiude su se stessa, la speranza per non morire si apre. La speranza risorge e si rinnova, non nasconde se stessa in un circuito autoreferenziale.

    L’illusione è potente, incantatrice, mistificatrice. La speranza è travolgente, è attesa, è rinascita.

    Pensandoci, potrei dire che illusione e speranza sono figlie della stessa madre: entrambe hanno ereditato una dose di irrazionalità che le spinge oltre il lecito, oltre la realtà così detta “oggettiva”.

    Ma in fondo è di questo che siamo fatti. Illusioni e speranze.

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    1. Il tuo punto di vista prende le mosse da un'analisi logica che mette in discussione la realtà oggettiva e conoscibile e arriva ad accomunare illusione e speranza per la loro comune matrice irrazionale. La tentazione di abbandonarsi ad una realtà soggettiva e illusoria è veramente di tutti. La fragilità è la più profonda manifestazione della nostra umanità, tuttavia mi pare che la distinzione fra illusione e speranza sia assimilabile a quella tra male e bene. Ma probabilmente questo mio pensare è una realtà che mi sono costruita e nella quale la verità è l'unico valore assoluto. L'ennesima illusione annegata nelle menzogne oggettive.

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